Meditazione e Respiro

Pregare è quando tu parli e Dio ascolta, meditare è quando Dio parla e tu ascolti!

Origine della parola meditare

Meditare deriva dal latino mederi e significa curare, dove medi è la cura, la presenza e l’amore con cui ti approcci alla vita.

La prima volta che apparve la parola meditazione fu nelle Upanisad Vediche dell’India. Gli antichi saggi indiani sono stati i primi a comprendere gli stati evolutivi attraverso la meditazione. Utilizzavano la parola dyana, che indicava l’atto di essere nello stato di meditazione, ovvero uno stato di coscienza superiore. 

Il Buddha quando viaggiò dall’India alla Cina parlava il Pali e pronunciava la parola dyana per spiegare lo stato di meditazione, ma i monaci cinesi non trovando la parola nella loro lingua lo trasformarono nell’ideogramma chan. In seguito la parola chan, dalla Cina è arrivata in Giappone, trasformandosi in zen, un termine che ai nostri tempi è molto conosciuto.

Cosa NON è la meditazione

La meditazione non è pregare, non è un’attività della mente, non è pensare, non è chiedere, non è dare. Meditare non è respirare, non è canalizzare, non è visualizzare, non è rilassarsi.
Queste sono tutte pratiche che possono introdurre allo stato meditativo.

Cosa È la meditazione

La meditazione è un laboratorio di valori (costanza, perseveranza, umiltà, dedizione).
Meditare è uno stato di coscienza, di consapevolezza dell’essere che ha come effetti collaterali benessere, lucidità, salute ed entusiasmo.
Meditare è ritornare a respirare lo stato di purezza dei bambini e osservare il mondo con meraviglia e con consapevolezza.
Meditare è uno stato di pienezza dove sentirsi in connessione con il tutto e dove trovare il vero significato dell’esistenza.

Meditare ti cambia la vita!