Questo articolo rientra nell’iniziativa “Viaggiare a km0” a cui contribuiscono diversi blogger italiani con l’intento di raccontare i propri luoghi del cuore a km0 e stimolare altri viaggiatori a scoprire le bellezze vicino casa.
Siamo Rubens, Benedetta, Achille e Augusto, il nostro progetto In viaggio con la mia tribù nasce con l’intento di spronare i neo genitori a crescere dei piccoli viaggiatori, ritenendo il viaggio una vera e propria scuola di vita ed educazione.
Amiamo viaggiare da sempre e con l’arrivo dei nostri due bimbi questa voglia non è mai diminuita, anzi: non vediamo l’ora di portare la nostra piccola tribù in giro per l’Europa e per il Mondo.
Ci siamo anche resi conto però di una cosa: troppo spesso guardiamo e ammiriamo luoghi lontani, senza aver mai apprezzato abbastanza quello che abbiamo a due passi da casa. Così ultimamente stiamo cercando di conoscere di più i luoghi della nostra zona (Vicenza) e di diventare un po’ di più viaggiatori a km0.
Così, pensando ai luoghi del cuore del nostro territorio, la mia mente è immediatamente corsa ad una camminata fatta quest’estate, sulle Piccole Dolomiti, precisamente a Recoaro.
Pur essendo nato a Vicenza, ho passato la mia infanzia nel paese d’origine di mio papà, Lecce. Vi lascio quindi immaginare quale fosse il mio rapporto con la montagna fino a pochi anni fa!
Però grazie alle due piccole pesti che mi hanno cambiato la vita è cambiato anche questo. Ho imparato ad apprezzare la montagna, con le sensazioni uniche che riesce a trasmettere.
L’arrivo in vetta, ma anche semplicemente il camminare fra i boschi, mi regala una sensazione di tranquillità e pace di cui oggi non posso fare a meno.
Piccole Dolomiti per famiglie: il Sentiero dei grandi alberi
Era ferragosto e volevamo fare una passeggiata in montagna con una coppia di amici che hanno anche loro un bimbo dell’età di Augusto (un anno e mezzo). Cercavamo quindi qualcosa di non troppo impegnativo in modo che Achille riuscisse a camminare per tutto il tempo, o quasi, non troppo lontano da Vicenza visto che lo avremmo fatto in giornata e fattibile con il passeggino, dato che non abbiamo lo zaino porta bimbo.
Una vera impresa!
La soluzione più comoda, in genere, per andare in montagna nelle nostre parti, è lo splendido Altopiano di Asiago, oppure spostarsi leggermente per andare in Folgaria o Lavarone. Da qui potete trovare innumerevoli passeggiate per voi e i vostri bimbi, adatte ad ogni vostra esigenza.
Piccolo problema: il giorno di Ferragosto è il delirio!
Moltissimi cosiddetti “giornalieri” affolleranno il “Costo” (la strada ricca di tornanti che permette di raggiungere l’Altopiano una volta usciti dall’autostrada) con conseguente coda chilometrica e una volta arrivati in cima troverete anche chi passa ad Asiago qualche giorno di vacanza e chi qui ha la casa.
Abbiamo quindi provato a chiamare alcune malghe per prenotare per pranzo, ma ci hanno risposto che era tutto completamente full, facendo anche due turni per mangiare!
Scartata quindi questa opzione, abbiamo ripiegato sulla meno frequentata (e sottovalutata) Recoaro Mille, una frazione del comune di Recoaro Terme, situato sulle Piccole Dolomiti ad un’altitudine appunto di 1000 metri.
La strada per raggiungere Recoaro Mille non è mai molto traffica ed è abbastanza agevole, anche il 15 agosto, così abbiamo cercato su internet qualche bella camminata da fare, essendo io quasi profano della montagna.
Alcuni siti consigliavano come piccolo trail alla portata di tutti e soprattutto adatto ai passeggini il Sentiero dei Grandi Alberi, perfetto no?
Siamo partiti al mattino presto e abbiamo raggiunto comodamente Recoaro mille senza problemi, una volta qui potete decidere se parcheggiare la macchina in paese e fare il primo tratto di strada asfaltata (circa 500metri) fino ad arrivare all’inizio del sentiero 120 (dei Grandi Alberi) oppure potete arrivare con la macchina direttamente all’imbocco dello stesso.
Abbiamo preferito la seconda opzione, così dopo aver parcheggiato, abbiamo preso armi e bagagli e siamo partiti: la nostra coppia di amici con il piccolo Cesare nello zaino, noi con Augusto sul passeggino e Achille a scarpinare.
Fin da subito il sentiero non si è dimostrato semplice da affrontare per il passeggino: non certo per la pendenza, ma per la presenza di numerosi sassi che rendevano a volte difficoltoso il passaggio. In ogni caso con un po’ di fatica Benedetta (pilota della famiglia, ricordiamo) è riuscita a proseguire per gran parte del tragitto.
Il Sentiero è molto bello, sale lievemente attraversando boschi, pascoli e alcune malghe: la pace che sa dare la montagna è imparagonabile a qualsiasi altro paesaggio.
Camminerete nel verde, rilassandovi e salendo via via verso il rifugio, i vostri bimbi vi sorprenderanno per la loro resistenza e spinti dalla curiosità arriveranno fino alla vetta, dopo aver visto alberi secolari e mucche al pascolo.
Veramente a pochi chilometri dalla città, circa quaranta km, abbiamo scoperto di avere delle montagne bellissime come le Piccole Dolomiti adatte anche per famiglie.
A circa mezz’ora dall’arrivo al rifugio Battisti però iniziano i problemi se siete arrivati fin qui con il passeggino: troverete un tratto in salita, una sorta di scalinata naturale, in cui l’unica alternativa è chiudere il passeggino e caricarselo in spalla!
Superato questo ostacolo, l’ultima parte del sentiero è una strada bianca quasi pianeggiante, ma (a causa di un paio di frane, a dire il vero) in alcuni punti dovrete costeggiare una parete di roccia e superare dei grandi sassi, facendo molta attenzione.
Per questo sconsigliamo assolutamente di andarci con il passeggino, sarebbe solo una zavorra.
Una volta arrivati al rifugio Cesare Battisti La Gazza (1265m), troverete da rifocillarvi con degli ottimi primi piatti, della carne oppure il classico panino e birretta fresca! Concludete con una fetta di un ottimo strudel, un goccino di grappa e avrete la carica giusta per tornare indietro seguendo il sentiero a ritroso.
Rubens
«Recoaro, come paesaggio, è una delle più belle esperienze; e questa sua bellezza io l’inseguita prodigandovi con zelo e fatica. La bellezza della natura, come ogni altra bellezza, è gelosa, e vuole che si serva lei sola»
(Friedrich Nietzsche, dalla lettera a Peter Gast del 17 giugno 1881)
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