Questo articolo rientra nell’iniziativa “Viaggiare a km0” a cui contribuiscono diversi blogger italiani con l’intento di raccontare i propri luoghi del cuore a km0 e stimolare altri viaggiatori a scoprire le bellezze vicino casa.

Chi è Enne?

All’anagrafe sono Noemi ma nelle mie firme scrivo sempre Enne, sviluppando la mia iniziale nelle sue quattro lettere.
Raccolgo i miei racconti di viaggi vissuti in un diario virtuale, Le Avventure di Enne.

Sono una viaggiatrice che da sempre mi sono voluta ribellare alle radici che mi tenevano attaccata alla mia terra, il Casentino, una vallata nel cuore dell’Appennino Toscano.
Ho spesso percepito questo sentirmi ancorata ad un posto come una sensazione negativa e così, varie volte, ho cercato di sradicare alcune barbe attaccate al terreno in cui sono cresciuta per volare verso il mondo, proprio come i petali dei Sakura in Giappone, durante l’Hanami.

Mi sono sentita così libera e felice che a volte ho trascurato la bellezza del luogo che mi ha cullato ed accompagnato fin dai primi passi.

Però un bel giorno, uno dei luoghi più lontani in cui ho vissuto, mi ha fatto capire la preziosità a cui stavo rinunciando ed è proprio in quell’aereo di ritorno dall’Africa che mi promisi di apprezzare di più ciò che circondava casa mia, o almeno quella che da quel momento in poi avrei chiamato tale.

Il Casentino

La vallata del Casentino è paragonabile ad un paniere i cui bordi sono formati da catene montuose, chiamati passi, che contengono, come a voler proteggere, tutti i paesini e la rigogliosa natura che si trovano all’interno.
L’unica via d’uscita è una strada asfaltata che corre verso la nostra provincia, Arezzo.

La mia casa si trova proprio lì, un puntino come una lucciola dentro quel paniere tutto verde.

Castel Focognano, si chiama così la zona dove sono cresciuta.

Spirito, natura e storia, quello che rappresentano per me i miei tre luoghi del cuore a km0

I miei tre luoghi del cuore a km0 sono immersi nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, in cui spirito, natura, storia si fondono e vengono esaltati dagli abitanti.

Casentino passeggiata

Passeggiata in Casentino

Spirito

Il mio luogo dello spirito è Chiusi della Verna, famoso per ospitare il santuario eretto nella roccia che sovrasta tutta la vallata, il Santuario Francescano della Verna.
Luogo sacro, a prescindere dalla religione, in cui il silenzio fa veramente rumore e i suoni della fauna e della flora, costituita da una maestosa foresta di faggi e abeti, giocano tra sé creando un’energia potente capace di invadere le anime dei visitatori.
Si arriva al complesso del Santuario (m 1283), da una strada ricca di curve oppure dai vari sentieri di trekking che si articolano intorno.

Torno spesso in questo luogo fin da quando ero piccola e non ricordo quante volte l’ho fatto per rispondere ad un bisogno personale di riflessione e silenzio e quante invece per farlo vedere ad amici che venivano a conoscere il mio pezzettino di mondo a km0.
Una cosa è certa, non me ne stancherò mai e continuerò a renderlo protagonista dei miei momenti speciali.
Se venite a trovarmi o decidete anche voi di scoprire questa gemma preziosa sarò felice ed emozionata di presentarvela di persona.

Natura

E se Chiusi della Verna rappresenta per me lo spirito, la natura, nella sua forma più eclatante, la vado sempre ad incontrare in Pratomagno.

Lascio la macchina ai piedi del massiccio montuoso dopo aver percorso una strada tutta curve e proseguiamo, com’è d’obbligo, a piedi.
Io, amante dell’Irlanda, qui, mi sento più a casa che mai, specialmente in primavera, quando i suoi prati brillano di un verde intenso.

Il Pratomagno è una dorsale che ha accessi da più parti, il Valdarno (un’altra vallata della provincia di Arezzo), Firenze e il mio Casentino.
Lo scopo delle camminate in Pratomagno è quello di raggiungere la cima (m 1548), dove si trova una croce di ferro e attorno ad essa, un panorama mozzafiato.
Lungo il vostro trekking verso la vetta potrete incontrare degli amici brulicare beati.

Ho potuto ammirare il fascino di questo posto sia sotto la neve che sotto il sole, mai cocente, perché un po’ di vento accarezzerà sempre i capelli durante le risalite.

Questa benevola montagna, alla fine della passeggiata, ritornando verso la valle del Casentino, è capace di regalare anche una sistemazione per grigliate e pic-nic grazie alla baita costruita per i forestieri in visita.

Dopo aver gustato il pasto, spesso in estate, scelgo un posto soffice nella distesa d’erba che si estende davanti e sdraiata, aspetto il calare del sole per perdermi nella magia del firmamento che da quassù esplode letteralmente.

I due momenti in cui, specialmente la cima, regala poesia ed emozione pura, sono l’alba e il tramonto.
È indescrivibile la meraviglia che ho l’opportunità di toccare con mano, ogni volta rimango senza parole e come per magia i pensieri volano, così lontano da farmi sentire veramente assolta e pienamente viva.

Casentino trekking

trekking nei boschi casentinesi

Storia

Dal posto che per me rappresenta la natura più di tutti, con un salto, arrivo ad un castello e con esso, vi racconto il luogo del cuore che secondo me emana storia da tutti i pori.
Il Castello dei Conti Guidi, a Poppi.

Ho scelto l’emblema del Casentino per eccellenza, stracolmo di storia che dal Medioevo è arrivata fino a noi in maniera così genuina ed autentica.

Adesso, chiudete gli occhi e cercate di richiamare alla vostra mente i disegni di quando eravate bambini, ricordate come dipingevate i castelli?
Io sì, sagoma geometrica merlata e una torre con la vetta a sua volta merlata.
Ora immaginate di riaprire gli occhi e ritrovarvi davanti al Castello di Poppi, ciò che vi apparirà sarà proprio il vostro disegno.

Hanno dato vita a questa rocca, la nobile famiglia dei Guidi tra la fine del XII e l’inizio del XIV secolo.
Inoltre, il legame tra questo castello e Dante è famoso.
Esiliato da Firenze, ha vissuto, proprio qui, per circa un anno durante il quale pare abbia scritto il XXXIII canto dell’Inferno.

Il maniero che si trova in un eccellente stato di conservazione, è interamente visitabile ed entrarci regalerà una sensazione incredibile.

Appena usciti dal portone principale, sulla sinistra, è possibile ammirare un bellissimo panorama che si affaccia sulla parte meridionale della vallata e poi visitare, ai piedi del castello, uno dei borghi più belli d’Italia.

Come arrivare in Casentino

Insomma, come avrete capito, il Casentino ne ha per tutti i gusti ma si presta soprattutto agli amanti del trekking, della natura, dei borghi, dei castelli e a chi ricerca una pace spirituale e non, lontana da tutto e da tutti.

Si può arrivare in Casentino da Arezzo, il modo più lineare, oppure percorrendo vari passi, bellissimi di per sé, da vivere, in moto o in macchina:

  • il passo della Consuma, per chi arriva da Firenze (fermatevi ad assaggiare la famosa ‘schiacciata della Consuma’, la focaccia tipica del passo)
  • il passo dell’Onda per chi arriva sempre da Firenze
  • il passo dei Mandrioli, per chi arriva dall’Emilia Romagna (fermatevi a fotografare le bellissime rocce erose dal vento che presentano forme particolarissime)
  • il passo dello Spino, per chi arriva sempre dalla provincia di Arezzo ma più precisamente dalla Valtiberina (altra vallata della provincia di Arezzo)

Per visitare il Casentino vi consiglio di farlo in macchina o in moto per fare gli spostamenti più lunghi e a piedi per quelli più brevi.

Per quanto riguarda i mezzi pubblici, a causa della sua posizione geografica, il Casentino non ne è molto fornito.
A collegare i principali comuni vi è comunque un treno che da Arezzo arriva fino a Stia (uno degli ultimi comuni della vallata) e viceversa ma non arriva in molti luoghi più naturalistici e spirituali, è per questo motivo che per assaporare l’anima più nascosta ed autentica della vallata vi consiglio di prediligere mezzi a motore.

Come ultima chicca, se vi trovate dalle mie parti, vi consiglio di pernottare oppure concedervi un pranzo o una cena all’Agriturismo Ristorante Nuova Era.
Vi regalerete una vera e propria esperienza che vi farà immergere nella natura esplosiva del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e ne rimarrete estasiati.

Enne