La Toscana è ricca di cammini storici, antiche vie di pellegrinaggio, tre delle quali si incrociano proprio vicino a casa mia, in Lunigiana.
La Via degli Abati, che collega Bobbio a Lucca e Roma, la ormai popolare Via Francigena che da Canterbury scende a Roma, attraversando la mia regione per 380 km, e la Via del Volto Santo, variante che si distacca dalla Francigena per attraversare l’Appennino e proseguire in Garfagnana fino a giungere a Lucca.

La Via del Volto Santo

Così chiamata per il Volto Santo, antica scultura lignea raffigurante il Cristo, contenuta all’interno del Duomo di San Martino a Lucca. Esiste anche un altro Volto Santo nella piccola chiesetta di Dobbiana in Lunigiana, che viene celebrato nel giorno di S.Croce il 3 maggio e 14 settembre.

Questo antico cammino è stato ritracciato e segnalato qualche anno fa da Oreste Verrini e Nino Guidi, autori anche della guida e sito dove si trovano la maggior parte delle informazioni storico-artistiche della Via.

Nel 2022-2023, grazie ad un bando regionale con capofila il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, la Via del Volto Santo è stata oggetto di “revisione” del percorso per renderlo più possibile fuori asfalto. Gran parte del tragitto è stato pulito e tabellonato. Per trovare dettaglio delle tappe puoi visitare il sito regionale Visit Tuscany.

Per quanto riguarda le guide cartacee invece sono ancora disponibili quelle del vecchio tracciato: Via degli Abati e del Volto Santo di Verrini e Guidi oppure Via del Volto Santo edizione Terre di Mezzo.
Altrimenti fate come noi e seguite i segnali 😉

Cammini in Toscana a km0

Negli ultimi anni per lavoro mi è capitato di percorrere vari tratti della Via Francigena vicino casa tra il Passo della Cisa e Sarzana, anche perché mi era utile conoscerli per motivi di lavoro per poter meglio spiegarli e promuoverli ai viaggiatori con cui venivo in contatto.

La Via del Volto Santo invece ha solo recentemente iniziato ad essere conosciuta e percorsa ed io non avevo ancora avuto modo di sperimentarla.
Chi mi segue lo sa, sono appassionata di viaggi a lungo raggio ma ho anche una forte passione per la mia Terra ed amo viaggiare a km0 per scoprire le innumerevoli bellezze e tesori anche vicino casa.

Così nel 2020 per il compleanno della mia migliore amica Juli (per gli amici stretti meglio conosciuta come “Culi”, in seguito ad una pronuncia errata anni fa da parte di un amico 🙂 decido di regalarle un weekend in cammino.
Da anni infatti mi esprimeva il desiderio di partire da sola per il Cammino di Santiago ma poi per qualche ragione rimandava sempre (alla fine nel 2022 ha realizzato il suo sogno).
Sebbene abiti a La Spezia, quindi non lontana da me, non ci vediamo né sentiamo spessissimo, infatti non è la prima volta che come “regalo” le dono del tempo insieme.
Lascio a lei la scelta tra la Francigena e il Volto Santo, e lei coglie subito con la stessa curiosità quest’ultimo suggerimento.

Decidiamo allora di fare un weekend nel tratto Fivizzano – Piazza al Serchio che ho sentito dire essere tosto ma anche molto bello grazie al passaggio appenninico tra Lunigiana e Garfagnana.
Il venerdì sera dormiamo a Fivizzano in modo da essere già pronte la mattina presto per partire in direzione Passo Tea dove staremo la notte presso il campeggio al Monte Argegna, per proseguire poi il giorno seguente fino a Piazza al Serchio.
Per comodità abbiamo lasciato la mia auto a Fivizzano e all’arrivo abbiamo chiesto un passaggio, ma volendo ci si può organizzare anche con il treno programmando per bene con gli orari (attenzione però che la stazione non si trova a Fivizzano centro ma a qualche chilometro di distanza a Rometta).

Fivizzano: dove dormire e mangiare

Fivizzano è una piccola cittadina della Lunigiana circondata da mura medicee e una bella piazza caratterizzata dalla fontana in marmo di Carrara costruita a metà del Seicento, quando Fivizzano faceva parte del Granducato di Toscana.

Piazza Medicea Fivizzano via del volto santo

Fivizzano ha avuto un ruolo importante per la stampa perché qui nel 1474 Jacopo da Fivizzano introdusse i primi caratteri mobili in Italia e nel 1802 Agostino Fantoni inventò la prima macchina da scrivere.
Purtroppo il Museo della Stampa attualmente non è visitabile, ma si può “respirare” l’aria dei libri visitando la biblioteca dei libri antichi presso la Biblioteca Civica ospitata all’interno del Convento degli Agostiniani dove sono preservati antichi manoscritti e libri sulla storia locale.

A me piace venire qui a luglio quando ha luogo la Disfida degli Arcieri di Terra e Corte, rievocazione storica in cui gli arcieri delle cinque contrade si sfidano, intervallati da musiche e danze cinquecentesche.

Se volete pernottare a Fivizzano consiglio questi due posti:
* B&B Alla porta di sotto, situato nel centro storico in un bellissimo edificio in stile Liberty curato nei minimi dettagli da Alessandro, che ci ha coccolate dal nostro arrivo con un ottimo cocktail di benvenuto fino alla ricca colazione a base di frutta fresca, yogurt, cereali, torte e deliziosi muffin fatti in casa.

b&b alla porta di sotto fivizzano
* Agriturismo Di là dall’Acqua, situato a 10 minuti a piedi dal centro storico oltrepassato un caratteristico ponte romanico sotto le mura che conduce appunto in questa oasi di pace dall’altro lato del fiume. Qui Giovanna ci ha viziate con la sua cucina genuina fatta di prodotti locali (come i formaggi, vini,farro e la China Clementi, liquore a base di erbe prodotto dal 1884 dalla Farmacia Clementi secondo una ricetta segreta) e prodotti dell’agriturismo tra cui verdure dell’orto, miele bio e farina di castagne.

La nostra micro-avventura comincia proprio qui, rientrando a piedi dopo cena con le lampade frontali.
“Spegni” ripeto più volte alla Culi, invitandola a godersi la meraviglia delle lucciole, che insieme al canto delle cicale, ci accompagnano a casa.

via del volto santo fivizzano

Trovate maggiori info su cosa fare e vedere a Fivizzano e in Lunigiana su Visit Lunigiana.

Via del Volto Santo: da Fivizzano ad Argegna

Partenza 8:45 in direzione Argegna. Abbiamo uno zaino di circa 7/8 kg e nessuna mappa, infatti l’uscita dal paese non è immediata. Appena passato il viale dei platani a nord est dell’abitato invece i segni azzurri che attualmente identificano la Via del Volto Santo si fanno visibili.

Si parte subito in salita attraverso il bosco e colline coperte di ulivi. Passiamo dal Convento del Carmine e giungiamo all’abitato di Turlago, dove troviamo l’Oratorio dei Santi Felice e Adauto con un’insolita abside esagonale.

Turlago Via del Volto Santo

Nel bosco incontriamo un cavallo bianco ed è subito magia, ci sentiamo in una fiaba.

Si passa attraverso vari “cancelli” artigianali che delimitano le proprietà per non far scappare le greggi. Il sentiero a volte si “infrasca” un po’, probabilmente anche a causa della stagione (metà giugno) e della mancanza di passaggio/manutenzione dovuta al periodo di lockdown appena terminato.
Comunque seguendo i segni blu numerosi su muretti, sassi e varie fascette adesive si riesce a seguire agilmente. Solo in un paio di punti di incertezza abbiamo fatto ricorso alla app Viewranger che ci ha subito riportate sulla “retta Via” 🙂

Lungo il sentiero fiancheggiato di ginestre rigogliose si aprono delle viste panoramiche sulle Alpi Apuane settentrionali a me familiari visto che incorniciano in lontananza la vallata in cui vivo.

sentiero via del volto santo lunigiana

Sul sentiero incontriamo solo un signore del CAI di Sarzana che sta portando il nipote adolescente a scoprire i boschi, la trovo una cosa molto bella e mi emoziono a vedere questo rapporto affiatato nonno-nipote.

Passiamo Reusa, dove volendo è possibile pranzare all’Agriturismo Spino Fiorito.
Noi però abbiamo il pranzo al sacco che ci fermiamo a mangiare sulla panchina di fronte ad una casa a Padula, sfruttando l’ultima striscia d’ombra e la vicina fontana per rinfrescarci.
Sono quasi le 14, camminiamo ormai da 5 ore e fa molto caldo.
Io raccolgo della lavanda che infilo nella mia treccia e consumato il nostro pranzo al sacco siamo pronte a ripartire, quando il proprietario di casa ci apre la porta offrendoci un caffè. La magia degli incontri lungo il cammino.

Reusa Via del Volto Santo

Ricaricate partiamo in salita in direzione Regnano dove in teoria dovremmo passare al Forno Canoara del mio amico Fabio che produce la Marocca di Casola, pane di farina di castagne presidio Slow Food.
Purtroppo “manchiamo” la deviazione per il paese e ce ne accorgiamo quando siamo ormai andate oltre, ci rimango malissimo ma d’altronde in questi casi non si può tornare indietro quindi proseguiamo attraverso i castagneti (sempre in salita).

Raggiungiamo un piccolo ruscello ed io istantaneamente mollo lo zaino, mi levo le scarpe e metto i piedi a bagno.
Culi aveva avuto una distorsione alla caviglia un paio di mesi fa e onestamente ero un po’ preoccupata, invece ha retto alla grande e nonostante il mal di testa ha affrontato questa giornata tosta senza batter ciglio (ma di questo ne ero certa). Ormai dovremmo essere a meno di 2 ore dalla nostra meta, quindi ci concediamo una pausa di una mezzora mentre mangiamo i muffin deliziosi avanzati a colazione che ci danno la forza per lo sprint finale.

Giunte al Passo Tea ci ritroviamo in Garfagnana. Sono le 18:00 e una luce morbida filtra tra i rami degli alberi. Osserviamo i resti dell’antico ospitale e durante gli ultimi 600 metri il panorama si apre sul Monte Tondo e sui pascoli.

via del volto santo garfagnana

Finalmente siamo al Monte Argegna dove ho prenotato una piccola canadese in legno per la notte presso il Camping Argegna.

Il camping è molto curato, i bagni pulitissimi e Francesca molto accogliente. La nostra sistemazione è davvero graziosa.

Ceniamo al vicinissimo ristorante Casa del Pellegrino accanto al Santuario assaggiando ravioli e tagliatelle fresche ai funghi (una delizia), cinghiale e spalla cotta.

La casetta di legno è piccola ed essenziale, i bagni e docce esterni, ma a noi è tutto quel che serve dopo questa lunga giornata in cammino (17 km totali, circa 800 metri di dislivello, quasi 10 ore totali incluse soste).

camping Argegna Garfagnana

Camminare nei boschi mi ha sempre rigenerata e scoprire nuovi scorci a me noti come la vista sulle Apuane da un’altra prospettiva è stata una bella sorpresa.

Il cammino è stato all’insegna del rallentare, sentire i profumi di fiori, di pino, il sapore delle fragoline di bosco di cui sono ghiotta e non smetto di raccogliere. Incontri con persone curiose che ti regalano un sorriso mentre ti dicono “eh, ce n’è ancora di salita”! Con asini, mucche e tritoni in una fontana.

Sto riscoprendo una connessione con la natura che nutre l’anima. Vado a letto grata dell’aver condiviso questa esperienza con un’amica di una vita che si è affidata a me per questa avventura. Domani si riparte.

Panorama Alpi Apuane via del volto santo

Via del Volto Santo: da Argegna a Piazza al Serchio

Mi sono svegliata all’alba per fare pipì, esco dalla nostra casetta e vedo una luce bellissima. Sono le 06:15.
Tornata dal bagno mi dirigo al prato di fronte al camping che ha una vista mozzafiato sulle Apuane. Faccio un paio di stories per Instagram e poi vengo attratta da un grosso albero con delle radici stupende.
Faccio un po’ di yoga salutando il Pizzo e il Pisanino (due vette delle Alpi Apuane).

Mi siedo sulle radici e mi lascio abbracciare da questo albero mentre medito. La luce è calda e pian piano invade tutto il prato.
Apro gli occhi e mi sento felice!

Torno al camping, doccia e colazione, zaino in spalla e via in direzione Piazza al Serchio. Oggi la tappa è più breve, “solo” 11 km.

Il primo tratto nel bosco scende fino a Giuncugnano, borgo molto carino. Il sentiero si infrasca nuovamente e mi ritrovo a sfalciare col bastone che il bosco ci ha donato il giorno precedente e che ci sta sollevando dalle fatiche.

Ci troviamo di fronte ad un fiume e un bellissimo ponte in pietra, penso erroneamente di essere a Ponte San Michele.
Sono attratta dal prato che si apre sulla sinistra di un caseggiato in pietra che scopriamo essere un antico mulino. C’è un bellissimo bozzo proprio sotto il ponte. Non ci penso due volte. In pochi secondi sono in mutande e mi getto nell’acqua gelida.
La Culi mi guarda titubante e mi osserva finché non la convinco a togliersi le scarpe e guadare il fiume per raggiungermi.
Mettiamo i piedi nella corrente e chiacchieriamo per una mezzora abbondante. Oggi non c’è fretta 🙂

Volto Santo Garfagnana

Rinfrescate e rigenerate riprendiamo il cammino (dopo essermi tolta una zecca dalla pancia), ed arriviamo al vero Ponte San Michele dove ci fermiamo a fare delle foto immaginando i miei amici Winki e la compagnia degli abbracci che sono passati da qui un paio di settimane fa. Li sto pensando tanto e ripercorrendo i loro passi mi sento come se fossi in cammino con loro.

Proseguiamo sul largo sentiero che costeggia il fiume fino ad un altro ponte a schiena d’asino che mi ricorda il Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano.

Piazza al Serchio

Da qui un’ ultima salita ci conduce al centro di Piazza al Serchio, dove con un passaggio siamo rientrate a casa.

Termina qui per ora la nostra esperienza sulla Via del Volto Santo, breve ma intensa. Un “assaggio” di cosa significhi un cammino.

Ho imparato che quando si cammina il tempo si dilata, lasciando spazio alla riflessione e alla meditazione, fino ad allontanare qualsiasi pensiero. Improvvisamente realizzi che semplicemente respiri, osservi, sei, completamente presente con tutti i sensi.
Nessuna preoccupazione, ansia o paura. Degli animali del bosco, di perdersi, della fatica. Passo dopo passo, respiro dopo respiro, una pace interiore ti pervade.
Esisti solo tu e il cammino.
Ho capito che questa è la vera meta del cammino. Mettersi in ascolto senza aspettative o giudizio, accogliendo quel che viene.

Fare questa esperienza accompagnata da una persona per me così speciale è stato ancora più emozionante.
Ho sentito la responsabilità non solo di trovare il tracciato ma anche di supportarla mentalmente nell’affrontare questa sfida per lei nuova.

Vederla lasciarsi andare passo dopo passo alla paura dei serpenti, all’incedere del passo che attraversa un fiume, agli occhi pieni di meraviglia illuminati dalle lucciole, è stato per me un regalo bellissimo.

Grazie Culi per essere stata la mia compagna di viaggio.

Simona