Cosa è la meditazione Vipassana?

Vipassana è nata in India ed è una delle tecniche di meditazione più antiche che siano mai esistite.
Il suo significato è “vedere le cose così come sono” ed è stata riscoperta da Siddhartha Gautama, più comunemente soprannominato il Buddha, circa 2500 anni fa. La tecnica è diventata popolare in tutto il mondo grazie a S.N.Goenka che, dopo averla praticata per 14 anni con il suo maestro U Ba Khin in Birmania, la portò in India e da lì si espanse in tanti altri Stati.

Vipassana è una tecnica laica che ha come obiettivo di sradicare la sofferenza dall’essere umano.

Si tratta di una tecnica molto semplice e allo stesso tempo molto potente, che si basa sull’auto-esplorazione e l’auto-purificazione di se stessi. Attraverso una continua osservazione del respiro si possono raggiungere stati di comprensione personali e della vita molto profondi che aiutano chi la pratica a diventare sempre più consapevole.

Idea-Azione-Risultato

La prima volta che sentii parlare della meditazione Vipassana mi trovavo in Perù, quando Paz, una cara amica argentina, mi mise la pulce nell’orecchio descrivendola come la chiave per riordinare le idee e allinearsi al proprio proposito di vita. Senza aggiungere altri dettagli mi consigliò di provarla.

Nel febbraio 2022, a causa di una relazione sentimentale finita male, mi ritrovai perso e in balia di me stesso. Stavo scrivendo il mio secondo libro Destinazione Amore e improvvisamente mi bloccai senza sapere dove sbattere la testa. Mi sentivo annebbiato e confuso, la creatività era svanita ed ero finito in un grosso buco nero fatto di incertezze e paura del futuro. Come se tutto ciò non bastasse la pandemia aleggiava ancora nel panorama mondiale frenando il mio bisogno di viaggiare e di scappare il più lontano possibile alla prima difficoltà. 

Dopo qualche attenta riflessione capii che nessun viaggio esterno mi avrebbe fatto stare meglio, ma l’unico viaggio vero che avrei dovuto affrontare era quello più duro, più intenso e più scomodo: quello dentro di me!

Mi ritornò in mente la mia amica Paz e il suo consiglio riguardante la meditazione Vipassana. Sentii che era arrivato il momento di cimentarmi con qualcosa di forte che mi permettesse di ritrovare la centratura. Ci pensai giusto qualche istante e poi agii di istinto , come se quel suggerimento ricevuto 4 anni prima fosse arrivato a una completa maturazione. Presi il computer e digitai Vipassana Italia. Lessi qualche informazione, cercai la sezione corsi e compilai il modulo di iscrizione.
Poco dopo mi arrivò la conferma.

La mia esperienza con la meditazione Vipassana

Il corso si svolgeva nel piccolo paesino di Lutirano, in provincia di Firenze, e dalle descrizioni lette online sembrava essere davvero impegnativo: 10 giorni in completo silenzio meditando per 10 ore al giorno. Un’impresa impossibile…o quasi!

A quel tempo non avevo tanta dimestichezza con la meditazione,(leggi qui come la meditazione mi ha cambiato la vita) mi ero cimentato varie volte ma senza ottenere grandi risultati. Riuscivo a malapena a mantenere la posizione per 5 minuti, poi i pensieri e i dolori fisici arrivavano a farmi visita ed io mollavo subito.
Da 5 minuti a 10 ore c’era un abisso.

Appena arrivato a Lutirano venni accolto dai volontari del centro che mi invitarono a consegnare tutti i miei averi su un tavolino: portafoglio, cellulare, libro, diario e penna. Secondo il codice della meditazione Vipassana infatti, è fondamentale non aver nessun tipo di distrazione durante i dieci giorni di ritiro.
Poco dopo mi venne illustrato il codice di disciplina composto dai seguenti precetti:

  • astenersi dall’uccidere qualsiasi creatura vivente
  • astenersi dal rubare  
  • astenersi da ogni attività sessuale
  • astenersi dal mentire
  • astenersi da ogni genere di intossicante

Quando cominciò il corso mi sentivo pronto e motivato per affrontare l’ennesima sfida che mi ero scelto.
La primissima giornata fu durissima e dopo pochi minuti credevo di morire. Le indicazioni erano molto semplici, bastava solamente osservare il respiro, continuamente ed ininterrottamente, per tutte le 10 ore di meditazione della giornata.
La testa volava nei più disparati pensieri e più passava il tempo più mi sentivo a disagio. La fantomatica calma di cui mi parlavano tutti i meditatori tardava ad arrivare ed io mi sentivo sempre più inquieto.
A fine giornata mi sembrava di aver scalato l’Everest. Fisicamente ero devastato, le gambe erano dure come il marmo e sentivo dolore ovunque. Mentalmente invece mi sentivo stanco e fastidioso, come se la mente fosse stata messa in grande difficoltà ma non si lasciasse andare completamente.
Nei giorni successivi la situazione non migliorò: non percepivo nessun tipo di cambiamento e cominciavo a dubitare dell’efficacia della tecnica.

Il sesto giorno però accadde un miracolo.

Non so descrivere esattamente cosa successe, fatto sta che dal nulla i miei dolori svanirono e mi sentii pervaso da una calma mai provata in vita mia. Improvvisamente un sorriso apparve sul mio viso e tutta quella sofferenza provata nei giorni precedenti se ne andò.
Una volta appresa la tecnica Vipassana, iniziai a comprendere alcuni dettagli del mio corpo trovando dentro di me dei blocchi che riuscivo a sciogliere grazie al potere del respiro. 

Fu una sensazione incredibile che rivoluzionò la mia maniera di intendere la vita e la meditazione.

Da quel momento in poi, niente fu più uguale.
L’ultimo giorno potei ritornare a parlare, anche se confesso che sarei rimasto volentieri in silenzio. Vedevo le altre persone abbracciarsi e congratularsi per il traguardo raggiunto mentre io in quella meravigliosa quiete ci stavo proprio bene e non me ne volevo staccare. Eppure, come insegna la tecnica Vipassana, tutto è impermanente in quest’esistenza, tutto è in continuo cambiamento: le persone, la natura e anche gli stati emotivi.

Dopo un normale momento di smarrimento ritrovai il mio centro e mi resi conto di aver portato a termine un’esperienza miracolosa che mi ha trasformato la vita. Ne uscii forte e deciso ad affrontare con calma e serenità tutte le sfide future.

Matteo